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MANICOMIO DI VOLTERRA

Il Manicomio di Volterra, noto anche come Ospedale Psichiatrico San Girolamo , è uno dei luoghi più emblematici della storia della psichiatria italiana. Situato nella suggestiva città toscana di Volterra, questo istituto fu attivo dal 1888 al 1978 , diventando un simbolo delle contraddizioni e delle criticità del sistema sanitario dell’epoca.
Il manicomio venne fondato durante un periodo in cui la psichiatria era ancora fortemente legata a concezioni ottocentesche. L’obiettivo dichiarato era quello di isolare i “malati di mente” dalla società per proteggere la comunità. Tuttavia, l’istituzione si trasformò presto in un luogo di segregazione, dove migliaia di pazienti venivano confinati spesso senza un’adeguata cura o dignità. Nel corso degli anni accolse persone provenienti da tutta Italia, molte delle quali rimasero recluse per decenni. La sua architettura austera e le mura imponenti riflettevano la filosofia repressiva del tempo, basata sull’isolamento e sul controllo.
Una delle pagine più affascinanti della storia del Manicomio di Volterra riguarda gli artisti pazienti. Tra questi, spicca la figura di Aldo Braibanti, un giovane detenuto politico, ma soprattutto quella di Oreste Fernando Nannetti, un paziente con disturbi mentali che divenne famoso per aver inciso centinaia di graffiti sui muri del manicomio.
Dopo la chiusura, gran parte della struttura venne abbandonata, lasciando che il tempo e la natura ne prendessero lentamente possesso. Oggi, il complesso è un luogo carico di fascino e mistero, visitato da appassionati di storia, fotografi e curiosi interessati all’urban exploration .

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