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Sperone, un suggestivo borgo abbandonato in Abruzzo, immerso nel Parco Nazionale d’Abruzzo, un luogo sospeso nel tempo, segnato da spopolamento e terremoti.

  • Spopolamento e migrazione
    A partire dal dopoguerra, molti abitanti di Sperone e dei piccoli borghi dell’Abruzzo hanno iniziato a migrare verso città più grandi o all’estero in cerca di migliori opportunità economiche.
  • Terremoti
    L’Abruzzo è una regione sismica, e alcuni eventi tellurici significativi hanno contribuito all’abbandono dei borghi. Un terremoto particolarmente distruttivo fu quello della Marsica del 1915, che colpì duramente l’area, causando migliaia di morti e la distruzione di molti edifici.
  • Isolamento geografico
    Sperone si trova in una posizione piuttosto isolata, su una collina all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo. Con l’aumento della mobilità e delle esigenze di vita moderna, la mancanza di servizi e infrastrutture adeguate ha reso difficile per i residenti rimanere nel borgo. La difficoltà di accesso, soprattutto in inverno a causa del clima rigido e delle nevicate, ha contribuito ulteriormente all’abbandono progressivo.
  • Declino agricolo
    Molti dei piccoli borghi italiani basavano la loro economia sull’agricoltura e sull’allevamento. Con il declino di queste attività e l’industrializzazione di massa, i giovani non vedevano più un futuro sostenibile nelle aree rurali.
  • Mancanza di investimenti
    Negli ultimi decenni, molte di queste aree non hanno ricevuto investimenti sufficienti per contrastare il declino demografico. La mancanza di progetti di recupero e valorizzazione ha portato borghi come Sperone a cadere nell’oblio.
Sperone
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Sperone nuovo
Sperone nuovo
Sperone nuovo
Sperone nuovo
Sperone nuovo
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Sperone
Torre di Sperone
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