
- Cà Marino
- Sierri
Il nome Cà Marino ha origine dalla lingua italiana antica e dialettale. Il termine “Cà”è una forma contratta di “casa”, utilizzata soprattutto nei dialetti settentrionali e, occasionalmente, in alcune zone centrali e meridionali d’Italia.
La storia di Cà Marino, un borgo abbandonato nella Marsica, è strettamente legata alla devastazione causata dal terremoto della Marsica del 1915. Questo evento sismico, uno dei più catastrofici della storia italiana, distrusse interi paesi e lasciò segni profondi sul territorio e sulla popolazione. Situato in una zona montuosa e remota dell’Abruzzo, era un piccolo borgo agricolo abitato da famiglie che vivevano principalmente di pastorizia e agricoltura. Prima del terremoto, il villaggio si caratterizzava per la sua vita semplice e comunitaria, come molti borghi della Marsica.
il 13 gennaio 1915, quando un terremoto di magnitudo 7.0 colpì l’area della Marsica, il sisma rase al suolo interi villaggi, e Cà Marino non fece eccezione. Dopo il terremoto, i sopravvissuti furono costretti ad abbandonare il paese. La mancanza di risorse e l’estrema difficoltà di ricostruzione spinsero gli abitanti a cercare rifugio altrove, lasciando il borgo al suo destino.
Sierri è un altro affascinante borgo abbandonato della Marsica, che come molti paesi della zona porta ancora le ferite lasciate dal devastante terremoto del 13 gennaio 1915. Situato tra i monti abruzzesi, questo piccolo villaggio agricolo era caratterizzato da una vita semplice, incentrata su pastorizia e agricoltura, come molte altre comunità rurali della regione. Come accadde per molti altri borghi della zona, i sopravvissuti furono costretti a fuggire, cercando rifugio altrove. Le difficoltà economiche e l’isolamento geografico impedirono la ricostruzione del paese, che venne infine abbandonato.















Lisa
14 Febbraio 2025
Ninfa
Il Giardino di Ninfa è un meraviglioso esempio di giardino all'inglese, situato nel comune di Cisterna di Latina, in Italia. Si estende su una superficie di circa 8 ettari e ospita una varietà di piante provenienti da tutto il mondo, creando un'atmosfera magica e suggestiva.
Storia:
Il giardino sorge sulle rovine dell'antica città medievale di Ninfa, distrutta nel XIV secolo. Nel 1921, Gelasio Caetani iniziò a trasformare l'area in un giardino, seguendo i principi del giardino all'inglese, che privilegia la spontaneità e l'armonia con la natura.
Caratteristiche:
Il Giardino di Ninfa è caratterizzato da un paesaggio vario e affascinante, con corsi d'acqua, laghetti, ponti, rovine medievali e una vegetazione lussureggiante. Le piante sono state scelte con cura per creare un equilibrio tra colori, forme e profumi, offrendo uno spettacolo unico in ogni stagione.
Flora:
Il giardino ospita oltre 1.300 specie di piante, tra cui alberi ad alto fusto come faggi, noci, ciliegi e meli ornamentali, che in primavera regalano fioriture spettacolari. Tra le specie arbustive, si possono ammirare magnolie decidue, azalee, camelie e una ricca collezione di aceri giapponesi. Il giardino è famoso anche per la sua varietà di iris palustri, che in primavera creano un'esplosione di colori.
Fauna:
Il Giardino di Ninfa è un'oasi di biodiversità, dove vivono numerose specie di uccelli, tra cui aironi, germani reali, gallinelle d'acqua e diverse specie di passeriformi. Nei laghetti si possono osservare anatre, oche e cigni, mentre nei corsi d'acqua vivono pesci e anfibi.
Rovine:
Le rovine dell'antica città di Ninfa, integrate nel giardino, aggiungono un tocco di mistero e fascino al paesaggio. Si possono ammirare i resti di chiese, palazzi, torri e mura, testimonianze di un passato ricco di storia e cultura.
14 Febbraio 2025
Celleno
Celleno, noto anche come il "borgo fantasma", è un affascinante insediamento medievale abbandonato situato nella provincia di Viterbo, nella regione del Lazio. La sua storia travagliata, segnata da eventi sismici, frane e un progressivo abbandono, lo ha trasformato in un luogo suggestivo e ricco di fascino.
Storia:
Le prime testimonianze di Celleno risalgono all'epoca etrusca, ma il borgo conobbe il suo periodo di massimo splendore nel Medioevo, quando divenne un importante centro strategico e commerciale. Nel corso dei secoli, Celleno passò sotto il dominio di diverse famiglie nobili, tra cui gli Orsini, che ne fecero un'imponente fortezza. Tuttavia, a partire dal XVIII secolo, il borgo iniziò a subire un lento declino, a causa di calamità naturali e difficoltà economiche. L'abbandono definitivo avvenne intorno alla metà del XX secolo, quando gli ultimi abitanti si trasferirono nel nuovo centro abitato, situato a valle.
12 Febbraio 2025